Franco Arminio in Calabria, al 3E Film Festival di Strongoli, in un live poetico con i figli Livio e Manfredi. Canti, poesie e musica, in un’esperienza metafisica e surreale

Franco Arminio in Calabria, al 3E Film Festival di Strongoli, in un live poetico con i figli Livio e Manfredi. Canti, poesie e musica, in un’esperienza metafisica e surreale

Uno dei poeti più acclamati degli ultimi anni di nuovo in Calabria e per la prima volta nel crotonese, a Strongoli, durante la seconda serata del 3E FILM FESTIVAL.

Franco Arminio, il più singolare dei poeti del nostro tempo, di recente protagonista della trasmissione “Che ci faccio qui” di Domenico Iannacone, è impegnato da anni per la salvaguardia dei piccoli paesi. Sul palco del Festival di Strongoli, sabato 27 Luglio, lo si potrà vedere leggere i suoi canti in un live poetico con i figli Livio e Manfredi. Canti, poesie e musica, in un’esperienza metafisica e surreale.

Definito da Roberto Saviano come «uno dei poeti più importanti di questo paese», Franco Arminio non sembra curarsi granché di ciò che vende, o di ciò che “va”, anzi, fa esattamente il contrario: si prende cura di ciò che resta, dei margini, di ciò che è abbandonato e lento, dell’aria rarefatta dei paesi e della loro intrinseca malinconia. Si autodefinisce “Paesologo”. «La paesologia – ci spiega – è una forma di attenzione a dei luoghi, cioè i paesi, a cui spesso non danno attenzione nemmeno le persone che ci vivono dentro». La paesologia è l’arte di osservare, capire e raccontare i paesi.

È quello che fa Arminio, attraverso i suoi libri ed il suo lavoro di continua esplorazione e riscoperta di borghi, paesaggi, scorci dimenticati. I paesi, protagonisti dei suoi racconti e delle sue poesie, marginalizzati da un certo modello di sviluppo, quello industriale, basato sulla crescita infinita e fine a se stessa, non sono mai scomparsi. Sono rimasti là dove da tempo abbiamo smesso di posare lo sguardo ad attendere pazienti di essere riscoperti. Il lavoro di Franco Arminio è prezioso in questo: le sue parole ci rapiscono dalla frenesia quotidiana e ci spingono a tornare alla terra, agli alberi, ai paesi, alla lentezza.

«Quello che mi continua a stupire – dice Arminio – è che l’Italia c’è, resiste, ed è piena di bellezza. Noi vorremmo far vedere le tante Italie che abbiamo». «La Calabria mi commuove», dice Arminio. Ai suoi lettori ha scritto: «Andate in Calabria. È la regione più sottovalutata d’Italia», e lui in Calabria torna sempre con piacere, meta prediletta del suo continuo peregrinare.

I suoi compagni di viaggio questa volta sono i figli, Livio e Manfredi, che, come il padre, vivono a Bisaccia, due eccentrici musicisti legati al loro paese con tante storie da scrivere e da arrangiare. Il loro sound è indescrivibile «non c’è un genere preciso in realtà – affermano i fratelli Arminio – il nostro è uno stile surreale che mescola molto. Quello che suoniamo e cantiamo è emblematico del nostro modo di abitare qui. Ci piace raccontare situazioni che nascono dentro e fuori dai bar, sublimandole con la fantasia. Raccontiamo l’Irpinia con una malinconia felice, senza giudizi critici ma con tanta ironia».

Se a questo punto vi sentite anche voi un po’ paesologi dentro, non perdete l’occasione per incontrare Franco Arminio, insieme a Livio e Manfredi, al 3E Film Festival che si terrà a Strongoli dal 26 al 28 Luglio, una tre giorni di film, poesia, musica, arte, laboratori e senso di comunità. Un Festival importante quello di Strongoli, appuntamento imperdibile per riflettere e confrontarsi sulla necessità di un cambiamento verso stili di vita più sostenibili e responsabili, con lo sguardo volto alla salvaguardia e valorizzazione delle risorse del territorio.

57 Condivisioni